Busta paga, se commetti questi errori abbassi l’importo mensile: ecco a cosa fare attenzione

La busta paga a volte può riservare delle spiacevoli sorprese, soprattutto quando ci si trova davanti ad una cifra più bassa di ciò che si aspettava.

A volte è dovuta a piccoli errori facilmente risolvibili, altre volte invece dipende dalle ore non lavorate. L’assenza dal lavoro è un tema complesso che coinvolge sia i lavoratori che i datori di lavoro, influenzando direttamente la busta paga e i diritti del dipendente. È importante comprendere le diverse forme di assenza e le relative implicazioni economiche.

Busta paga errori
Gli errori comuni in busta paga che passano inosservati (Messinianonline.it)

Solitamente, le giornate non lavorate vengono comunque pagate in busta paga grazie a ferie, permessi e altre forme di congedo. Queste disposizioni consentono al lavoratore di assentarsi mantenendo il diritto, in tutto o in parte, di avere la sua retribuzione. Tuttavia, esistono delle eccezioni che possono ridurre l’importo dello stipendio, e spesso passano inosservate.

Come potrebbe abbassarsi l’importo mensile in busta paga

Le assenze non retribuite possono essere distinte in due categorie: quelle non giustificate e quelle relative a permessi o aspettative non retribuite. Le prime riguardano le assenze non comunicate in anticipo e non supportate da documentazione valida e rappresentano una violazione contrattuale che potrebbe persino portare al licenziamento per giusta causa. In Parlamento, è attualmente in esame una proposta che equiparerebbe la quinta assenza ingiustificata alle dimissioni.

Busta paga assenze
Attenzione alle assenze ingiustificate in busta paga (Messinianonline.it)

I permessi non retribuiti, al contrario, consentono all’utente di assentarsi mantenendo il posto di lavoro, anche se senza retribuzione. Questi includono permessi per la malattia del figlio, aspettative per motivi personali o familiari gravi, e aspettative per altre attività come formazione o volontariato. Tuttavia, tali permessi possono comportare il rischio di licenziamento se superano determinati limiti temporali.

Esistono anche forme di permesso o congedo che consentono al lavoratore di mantenere parte della retribuzione ma con un salario ridotto. Ad esempio, durante la malattia o il congedo di maternità, il dipendente può ricevere una percentuale della retribuzione normale. Tuttavia, ci sono casi in cui il datore di lavoro deve integrare questa percentuale, garantendo al dipendente un importo maggiore.

Il congedo parentale, che coinvolge entrambi i genitori nel prendersi cura del bambino nei primi anni di vita, prevede una retribuzione al 30% della retribuzione normale per un massimo di 9 mesi. Tuttavia, è importante notare che i primi due mesi di congedo di maternità nel 2024 sono retribuiti all’80%.

Sostanzialmente le diverse forme di assenza dal lavoro hanno diverse implicazioni economiche, influenzando la busta paga e i diritti del lavoratore. È essenziale comprendere le regole e i limiti di ciascuna forma di assenza per evitare sorprese sgradite e garantire una gestione corretta delle risorse finanziarie e dei diritti lavorativi.

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